Codex Hippocraticus

Accurata ricerca sulla medicina e la filosofia del passato, quindi sui modi di vita e sulla cura delle malattie.

*[P. P. Rubens, dettaglio di un’erma di Ippocrate dal ritratto di Ludovicus Nonnus, medico di Anversa, National Gallery, London. Terminus post quem il 1627 coincidente in parte con la pubblicazione da parte di Ludovicus Nonnus del trattato scientifico Diaeteticon sive de re cibaria Libri IV. L’erma di Ippocrate richiama nei lineamenti del volto l’iconografia di un effige monetale presente nel repertorio di Imagines dell’antiquario Fulvio Orsini apparso nel 1606 a cura di Johannes Faber, protettore di Rubens nel tempo del soggiorno romano. Ben 7 sono i ritratti ippocratici risalenti all’età umanistica a testimonianza del perdurare della sua fama. La fortuna di Ippocrate fiorì particolarmente nell’età imperiale romana, vigenti gli Antonini, a seguito della considerazione mai venuta meno degli scritti a lui attribuiti e dell’impulso nuovo dato alla ricerca scientifica, specie in merito alla eziologia morbosa, che esercitò una determinante influenza sull’attività pratica e teorica di Galeno, attivo a Roma al tem o degli imperatori Marco Aurelio e Commodo. Infatti risalgono a questo periodo gli esemplari monetali che riproducono sul recto una testa di profilo per lo più calva con le prime due lettere del nome, e sul verso la figura intera del medico con in mano un bastone, di profilo verso destra. Esemplare in bronzo, British Museum, London].

CODICE IPPOCRATICO

PARTE PRIMA: Codex inscriptus Fogli 1-50
PARTE SECONDA: Palinsesto. Il morbo sacro o della follia.
Gli incunaboli della medicina occidentale dai presocratici a Galeno e alle istituzioni di Federico II di Svevia.

Scelta di passi dalle opere del Corpus Hippocraticum con disegni e pittura di
ROBERTO PANICHI
“È una interessante ed accurata ricerca compilativa sulla medicina e la filosofia del passato, quindi sui modi di vita e sulla cura delle malattie. La ricerca meticolosa ed affascinante, è un solido bagaglio che per un lettore attento può rappresentare il percorso futuro verso mete inesplorate”.
Prof. Lucio Rucci
Professore Associato in Clinica Otorinolaringoiatrica nella Università degli Studi di Firenze.

Ippocrate notifica il divorzio della medicina dalla religione e dai sistemi filosofici.
CELSO, Introduzione: “Hippocrates ab studio sapientiae disciplinam hanc [medicam] separavit,
vir et arte et facundia insignis”.


La questione ippocratica è la questione omerica in nuce. La medicina viene dal Medio Oriente, Asia ed Egitto come si evince dal papiro Edwin Smith trascritto nella terra dei Faraoni nel XVII secolo ma con ascendenti al terzo millennio a.C. Prima di questa scoperta il Corpus Hippocraticum rappresentava una testimonianza senza precedenti non avendosi
notizia di evidenze diverse, solo dopo apparve che la medicina, non meno e forse più che la matematica, aveva in Egitto i suoi prodromi.


L’inizio sotto l’egida di una physiologia archeologica; l’oggetto universale d’indagine la natura, physis, e il principio unificante creatore del molteplice nelle sue infinite varianze, l’arché.


AETIUS I,3.4 DB 5 “Come la nostra anima che è aria, ci tiene insieme, così il soffio e l’aria abbracciano tutto il mondo”.
Scoprendo il ritmo e la ciclicità dei fenomeni per cui la natura è nella cadenza, modulazione da cui la sonorità musicale dedotta dalle sfere celesti, misura non capriccio, da Pitagora scoperta nella suggestione concorde e discorde degli strumenti.
Nella Magna Grecia i culti orfici e ctoni aprono il discorso sulla terra e le sue inferenze misteriose, il senso originario di appartenenza al mondo degli organismi viventi e dei morti.

I seguaci di Asclepio a lungo esercitarono sul terreno infido della magia, dell’incubazione e delle purificazioni. Gli Asclepiadi itineranti come i banchieri ambulanti e gli istrioni del carro di Tespi in Grecia, tra l’VIII e il VI secolo. O come rapsodi omerici in giro per le terre, le magioni e le corti, latori di una scienza incipiente. Il vincolo era quello del clan
a legare il maestro a figli e discepoli, così Macaone figlio di Esculapio, medico nella spedizione di Troia, insieme al fratello Podalirio, che per i meriti acquisiti ebbe culto d’eroe:
OMERO, Iliade XI,514-5 “Vale molti altri uomini da solo un guaritore esperto che dardi
estrae e sparge blandi rimedi”.


Le opere da Roberto Panichi dedicate agli scritti ippocratici sono altresì la glorificazione della scienza in cammino nei secoli, baluardo agli oscurantismi di ogni genere e non meno alle ideologie fomentatrici ognora di barbarie nell’abbandono della ragione e del suo omologo antifonico, la ricerca e l’esperienza che ne consegue.


Roberto Panichi è pittore, scrittore, teorico d’arte. Si è occupato della trattatistica, di età antica e moderna, nonchè di grandi questioni attinenti alla storiografia rinascimentale e barocca. Studi specifici sull’opera dei grandi segnacoli della storia dell’arte, dal Ghiberti, all’Alberti, a Leonardo al Vasari al Baldinucci, ed altre fonti canoniche. Già docente di Estetica nelle Accademie di B.A. di Firenze e Macerata, e visiting professor alla facoltà di architettura dell’ateneo fiorentino.
Le esperienze molteplici ha condensato in scritti tra documento e narrativa d’invenzione e sperimentazione, un percorso vocazionalmente culturale e di ricerca.


Inscriptio n.48 Herzog ritrovata ad Epidauro: “Eratocle di Trezene, ascesso purulento. Trovandosi a Trezene stava per farsi cauterizzare dai medici, ma durante il sonno il dio gli apparve e gli ordinò di non farsi cauterizzare, di andare invece a dormire al santuario di Epidauro”.

CODICE IPPOCRATICO
CODEX INSCRIPTUS F. 1-50
PAINSESTO F. 1-70
Del malesacro o della follia.

SCHEDA TECNICA

LA SCRITTURA COMPRENDE 50 PP. :
Profilo dell’Autore scritto da lui medesimo
Fonti bibliografiche
La ricerca in progress
Medicina di ieri,di oggi,di domani
Cristina Acidini, I codici ippocratici di Roberto Panichi
Testo inglese
Antonio Paolucci, L’arte di Roberto Panichi
Testo inglese
Di un’erma ippocratica
La nominazione e la cura

TAVOLE:
Codex Inscriptus Fogli 1-50
Palinsesto o della follia Fogli 1-7

Roberto Panichi
L’opera “Il codice Ippocratico” è contenuta in un’elegante scatola 35×37.
Ogni esemplare formato dall’Autore è al costo di Euro 200 spedizione inclusa. Contattare la Tipografia Artistica Fiorentina alla mail: info@tipografiataf.it